Non a tutti piacciono gli arbusti.
Sara Gavazzi
Il cipresso mi ricorda casa.
Il cipresso mi ricorda la Toscana. Il cipresso mi ricorda le feste. Il cipresso mi ricorda la morte e soprattutto la vita Viaggiare per le dolci colline toscane significa attraversare i viali di cipressi, un’azione implica l’altra e viceversa. Il susseguirsi degli alti fusti crea un gioco di luci ed ombre così suggestivo che mai abitua né smette di affascinare. L’orizzonte tra i due filari sembra sempre così lontano, non a caso è simbolo di eternità fin dall’antichità. Il mito greco narra di Ciparisso, un bellissimo giovane che per errore uccise il suo fedele compagno d’avventure, un maestoso cervo caro agli dei. La disperazione del giovane fu tanta da portarlo ad invocare la morte. Alle sue preghiere rispose Apollo, che, innamorato e commosso, non esitò a trasformare Ciparisso nell’albero a noi tutti noto per liberarlo dal dolore. D’altronde la resistenza e l’adattabilità sono caratteristiche primarie del cipresso, che tanto svetta verso il cielo quanto scende dritto in profondità. In effetti… Il cipresso mi ricorda di stare con i piedi a terra ma di guardare sempre in alto, fino alla cima ed oltre.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
AutoreSara Gavazzi Categorie
Tutti
Archivi
Aprile 2023
|
Richiedi un Preventino Preventivi e modalità di acquisto
|
Consulta OFFERTE / SCONTI / PROMOZIONI
|
Invia email [email protected]
|