Non a tutti piacciono gli arbusti.
Sara Gavazzi
È stato ed è facile in questo ormai troppo lungo periodo di stop iniziare a fare ciò che avevamo sempre rimandato: abbiamo sistemato con pazienza tutti quei cassetti che tenevamo chiusi e con loro abbiamo ripulito persino noi stessi.
C’è chi ha fatto chiarezza sulla sua vita, chi, dopo tanto, si è riposato, chi ha fatto la pasta in casa per la prima volta e chi ha dato una bella sistemata al giardino. Ci eravamo lasciati così, in una situazione difficile, e, purtroppo, ci ritroviamo ancora qui. Tantissime sono state le idee che ci siamo fatti venire in mente per contrastare questa monotonia, ma ora la vera domanda è: cosa deve fare chi le ha finite? Ecco, in questo caso vorrei avere un prontuario capace di risponde bene e subito, un elenco puntato in cui, a mo’ di Dpcm, si indica ciò che si può e ciò che non si deve fare, ma non ho niente se non qualche esperienza. Chi non ha più idee non deve assolutamente perdere tempo (questo è un monito per voi ed anche per me). Chi non ha più idee non deve perdersi, non deve scordarsi chi è e cosa vuole, non deve smettere di parlare, non deve però nemmeno smettere di ascoltare, non deve far sì che tutti i giorni diventino uguali, non deve far vincere la voce che non ci vuol far alzar dal letto e, soprattutto, non deve scordarsi che non è solo. Deve invece concentrarsi sulle piccole cose ed iniziare ad apprezzarle: addobbare un albero, stare davanti al fuoco di un camino, regalare una Stella di Natale e tanto altro. Proprio l’Euphorbia pulcherrima, nome scientifico della pianta simbolo del periodo natalizio, grazie ad un’antica leggenda che dal Messico, suo luogo d’origine, è giunta sino a noi, ci insegna che anche delle semplici sterpaglie possono diventare splendidi fiori dai colori accessi. Fu così che, secondo tale racconto, la notte di Natale grazie ad un piccolo miracolo nacque la famosa Stella. D’altronde chi più delle piante ci suggerisce come vivere? Basta davvero poco per lasciarsi andare; si può scegliere di rimanere sul fondo ma, impegnandosi con cura ed un po’ di fatica, non sarà mai troppo tardi per sbocciare ancora ed ancora.
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AutoreSara Gavazzi Categorie
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