Non a tutti piacciono gli arbusti.
Sara Gavazzi
Ve lo immaginate un popolo senza memoria?
Anni ed anni di storia ci definiscono ed identificano, ma, soprattutto, ci ricordano ciò che siamo stati per poter scegliere ciò che ora vogliamo essere. Di cose ne son successe, me lo ricorda lo zio Gino che negli anni ‘40 aveva paura che la lanterna si spegnesse quando di notte faceva pascolare le mucche ed ora usa la torcia del cellulare per cercare le chiavi di casa in borsa. Quest’anno fa 90 anni. Dovremmo essere orgogliosi di quanto siamo cambiati o di quanto abbiamo fatto e costruito. Ma c’è sempre un rovescio della medaglia: assieme alle innovazioni sono arrivate una lunga serie di nuove ossessioni ad impalcarci la testa. Forse solo smontandoci di tutte queste sovrastrutture possiamo apprezzare di nuovo le piccole cose che ogni giorno riceviamo in dono. Riuscire ancora a stupirsi della semplicità è una conquista. Il profumo del basilico fa commuovere lo zio. A me sembra strano, per chi invece ricorda, sa e continua a cercare non lo è affatto. La curiosità è fondamentale per la crescita dell’individuo. Più ci facciamo domande, più scopriamo, più apprendiamo. Essere curiosi è un pregio. Pregevole fu certo Alessandro Magno quando direttamente dall’India riportò in Italia proprio questa piantina. Ve lo immaginate un pesto senza basilico?
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AutoreSara Gavazzi Categorie
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