le solite piante...
Luglio S.Jacopo, il Blues , il luna park , la Giostra dell’orso i fuochi d’artificio...l’estate a Pistoia. Cammini svelto nei campi di grano appena segato con le stoppie che ti entrano nei sandali , ti fermi all'ombra di una proda di viti per ripararti dal Sole, sotto un albero di fico per mangiare i primi frutti ; il canto delle cicale è assordante . Il rumore dell’acqua , che scorre veloce nelle fosse, in una rete di gore perfetta che dal torrente Bure permette l'irrigazione delle campagne , il mais il panico ; l'acqua di tutti per tutti. E poi aratri che sbriciolano la terra arida , semi di rape che si mischiano alla polvere in attesa di una improbabile pioggia . In ogni aia che attraversi , i covoni del grano, la paglia , l'avena il segale , le mani sapienti legano i "balzi"di varie misure per poter impagliare le zolle delle piante per prossimo autunno; tutto diviso e messo da parte. Il valore delle delle cose, del denaro. Le rose sono in "succhio", staccano bene e le marze , tagliate al tramonto del giorno prima, vengono sprunate. Distese di multiflora e canina da scalzare con il caldo torrido con il continuo brontolare dell'innestino sempre più esigente. Ti concentri sul tuo lavoro, leghi bene e sei sempre più veloce.. Il rimbombo delle prove del Blues dalla piazza del Duomo si diffonde per tutta la piana... Il caldo è sempre più opprimente, ti parlano di brinate, di piante da frutto, di triangolo,di impeciatura, boh, il prossimo inverno per le vacanze di Natale si vedrà. Domenica si va a vedere il cappotto rosso di S.Jacopo e poi alle giostre. Le scarpe antinfortunistiche ti bruciano i piedi. L’asfalto , le vasetterie, la ghiaia , il nylon nero rovente e le fosse tombate per ottimizzare lo spazio, l’acqua che non c’è più . Il caldo è sempre insopportabile e non ci sono alberi a fare ombra tantomeno frutta. Distese di vasi di plastica che si alternano a campi incolti e abbandonati. La plastica, la yuta di importazione , la torba baltica, le rose dal Nord Africa dalla Moldavia .... . Il luna park , sempre più piccolo , Il blues che non c’è più. S.Jacopo , sulla Cattedrale di S .Zeno ,con il suo cappotto rosso e con il canto delle cicale sempre più insopportabile.
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AutoreMarco Nardi Categorie
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